Il 7 novembre il gruppo che è andato a Medjugorje a giugno di quest'anno, avrà l'occasione per rivedersi e rivivere con le proprie testimonianze la bellissima esperienza vissuta a Mejdugojre. Andremo al Santuraio Francescano di S. Maria della Foresta in provincia di Rieti. La partenza è prevista in pullman alle ore 08.00 dalla Parrocchia di S. Maria Assunta. La giornata si svolgerà con la visita del Santuario, la S. Messa e le testimonianze. Concluderemo con un pranzo presso il ristorante "La Rocchetta" (Rieti). La quota di partecipazione è di €25,00 a persona, i bambini sotto i 5 anni gratis, da 6 ai 10 metà prezzo.
Il Santuario Francescano della Foresta
Il Santuario di Santa Maria de La Foresta, eretto sull' originaria chiesa di San Fabiano, è immerso in una vallata a 4 km da Rieti, circondato da alberi secolari.
Qui fu ospitato San Francesco, nell’estate del 1225, in attesa di recarsi a Fontecolombo per l' operazione agli occhi, così come è rappresentato nell' edicola situata all' inizio del percorso che rappresenta la Via Crucis.
Nel vialetto alberato che precede il Santuario , infatti, sono situate le stazioni della Via Crucis, decorate da ceramiche policrome settecentesche di scuola napoletana.
E’ in questo luogo, secondo la tradizione, che San Francesco, malato e sofferente, compose alcune strofe del Cantico delle Creature ed è sempre qui che si compì il miracolo dell' uva, raffigurato in un affresco cinquecentesco nel portico d’ingresso.
Il Santuario di Santa Maria de La Foresta, eretto sull' originaria chiesa di San Fabiano, è immerso in una vallata a 4 km da Rieti, circondato da alberi secolari.
Qui fu ospitato San Francesco, nell’estate del 1225, in attesa di recarsi a Fontecolombo per l' operazione agli occhi, così come è rappresentato nell' edicola situata all' inizio del percorso che rappresenta la Via Crucis.
Nel vialetto alberato che precede il Santuario , infatti, sono situate le stazioni della Via Crucis, decorate da ceramiche policrome settecentesche di scuola napoletana.
E’ in questo luogo, secondo la tradizione, che San Francesco, malato e sofferente, compose alcune strofe del Cantico delle Creature ed è sempre qui che si compì il miracolo dell' uva, raffigurato in un affresco cinquecentesco nel portico d’ingresso.
Ciao. Sono Sandro, il collega della stanza accanto. Io, a differenza di te, non sono credente ma ammiro la costanza e la determinazione con le quali si portano avanti i progetti in cui si crede fermamente. Conoscendoti personalmente poi, posso ben dire che questa tua iniziativa può essere soltanto sincera e dettata dal credo che ti anima e che io, francamente, ti invidio.
RispondiEliminaUn abbraccio
Sandro Amici
Grazie Sandro per quello che hai detto. Una volta anche io avevo una fede debole, ma un giorno è accaduto qualcosa che mi ha aiutato a riscoprirla e a viverla con più impegno e devozione. Ti garantisco che se si prova a spogliare l'uomo vecchio che è in noi, vedendo tutto quello che ci circonda con gli occhi del cuore, ti accorgerai che il Signore è grande. Se l'uomo, soltanto, capisse quanto è pesante portare il fardello della presunzione, dell'orgoglio e dell'egoismo, e si rivestisse di un po' di umiltà aprendo il proprio cuore all'ascolto e all'amore verso il prossimo; si accorgerebbe di quanto amore, lui stesso, è circondato! L'invito che ti faccio è questo: prova a riflettere ogni mattina che ti svegli su cosa ti offre e ti offrirà la vita e inizia con il ringraziare il Signore che ti dona la grazia di vivere un altro giorno. E visto che ti diletti di fotografia, quando fotograferai la natura che ci circonda: un uccello, un albero, un prato fiorito, un paesaggio alpino, prova a farlo con uno spirito di gratitudine verso il Creatore che gratuitamente ce l'ha donato. Vedrai che quella foto sarà più bella di tante altre!
RispondiEliminaUn caro saluto, Claudio